🟡 𝐀𝐕𝐕. 𝐆𝐈𝐔𝐒𝐄𝐏𝐏𝐄 𝐒𝐀𝐁𝐀𝐓𝐎 – 𝐀𝐕𝐕𝐎𝐂𝐀𝐓𝐎 𝐏𝐄𝐍𝐀𝐋𝐈𝐒𝐓𝐀

Parliamo oggi con l’avvocato penalista Giuseppe Sabato della violenza in famiglia, un tema purtroppo sempre attuale che si manifesta in molteplici forme, ben oltre la sola violenza fisica.

Che cosa si intende per violenza in famiglia?
La violenza in famiglia include tutti quei comportamenti abusivi all’interno di un nucleo familiare, sia esso basato su matrimonio o convivenza. Non si limita alla violenza fisica, ma comprende anche:

Violenza psicologica: Spesso la più diffusa, si manifesta quando un partner mortifica l’altro con minacce, ingiurie e umiliazioni, causando sofferenze morali e psicologiche profonde.

Violenza economica: Un partner che detiene il controllo delle finanze familiari può usarlo per controllare l’indipendenza economica dell’altro, umiliandolo anche in questo senso.

Violenza sessuale: Avviene quando un partner impone i propri desideri sessuali all’altro senza consenso, configurando un atto violento che va represso.

Altre vittime di violenza in famiglia
Oltre ai coniugi o conviventi, anche altri soggetti vulnerabili possono essere vittime:

Bambini: Spesso vittime “mediate” degli episodi di maltrattamento. Si parla di violenza assistita, dove i figli sono testimoni inconsapevoli e costanti della violenza. Questo causa loro problemi psicologici, sia per aver visto un genitore (spesso la madre) subire violenza, sia per la percezione della scarsa attenzione e sensibilità del genitore maltrattante verso i loro bisogni affettivi.

Anziani e persone fragili: In particolare i portatori di handicap, che possono avere una ridotta capacità di soddisfare i propri interessi personali o patrimoniali. Spesso sono vittime di badanti o altre figure che approfittano delle loro difficoltà.

Interventi legali e sociali
Il sistema legale e sociale prevede diversi interventi per tutelare le vittime:

Interventi penalistici: Includono l’allontanamento del genitore maltrattante dall’ambiente familiare e il divieto di avvicinamento non solo ai luoghi frequentati dalla persona offesa, ma anche dai suoi familiari.

Interventi civilistici: Il giudice civile può imporre ordini a tutela dei soggetti abusati. Oltre all’allontanamento, può essere disposto l’invio del soggetto maltrattante a centri di mediazione familiare per supporto psicologico. Qualora il soggetto allontanato fosse l’unica fonte di reddito, il giudice civile può imporre, ai sensi dell’Art. 342 bis del codice civile, un assegno di mantenimento versato direttamente dal datore di lavoro del maltrattante con trattenuta sulla busta paga.

Tutela per persone fragili: Per gli anziani e i portatori di handicap con capacità ridotta, si può nominare un tutore (tutela a 360 gradi, sia sulla persona che sul patrimonio) o un amministratore di sostegno (principalmente per la gestione del patrimonio).

Tempestività degli interventi
L’intervento dei servizi sociali e dell’autorità giudiziaria è desiderato come immediato, ma dipende dalla tempestività della denuncia. Purtroppo, la paura di ritorsioni spesso impedisce alle vittime di denunciare. È fondamentale implementare programmi di “educazione” per le vittime, facendole comprendere l’importanza di un intervento immediato delle forze dell’ordine e il supporto psicologico offerto dai servizi sociali.

Il Codice Rosso è stato un passo avanti cruciale per abbreviare i tempi di intervento dell’autorità e di emissione dei provvedimenti. Tuttavia, è importante che ci siano elementi di prova certi (testimoni, certificazioni mediche) per tutelare tutte le parti coinvolte.

Punti di miglioramento nel sistema
L’avvocato Sabato suggerisce diverse aree dove si può ancora migliorare:

Interventi mirati nella scuola: Programmi educativi fin dall’infanzia per far comprendere ai bambini l’importanza dell’affettività, dell’uguaglianza e del rispetto dei generi, contrastando pregiudizi che spesso sono alla base del comportamento maltrattante.

Formazione continua per docenti e operatori sociali: Devono essere in grado di riconoscere i segnali e i sintomi di un soggetto maltrattato, specialmente tra i minori (es. cambiamenti d’umore, chiusura improvvisa), per poter intervenire tempestivamente con un confronto psicologico.

Informazione completa sui sistemi di aiuto: Diffondere la conoscenza di strumenti come il Codice Rosa nei pronto soccorso, un triage specifico per le vittime di violenza che le indirizza immediatamente a un team di professionisti (sanitari e legali). Questo aiuta la vittima a comprendere il problema e a non nasconderlo per paura o vergogna. Nella nostra regione, il Codice Rosa è attivo presso il Pronto Soccorso dell’Umberto I, del Grassi di Ostia, dell’ospedale di Civitavecchia e di Tivoli.

Potenziamento dei centri antiviolenza: Sono fondamentali per garantire un alloggio di sicurezza immediato, permettendo al soggetto maltrattato e ai suoi figli di vivere in un ambiente protetto.

L’Avvocato Giuseppe Sabato ha offerto un contributo prezioso e chiarificatore su questo argomento delicato. Per ulteriori informazioni, è possibile contattarlo ai seguenti recapiti:

Telefono: 335 522 2649

Telefono Fisso: 06 45 666 28

Email: av.giuseppesabato.gmail.com